Il progetto, fondato da Riccardo Quinto (1961-2014) e Magdalena Bieniak (Instytut Filozofii UW, Warszawa) è attualmente coordinato da quest’ultima; si veda la descrizione del progetto a questo link. All’unità di ricerca che ha avuto sede in Padova ha collaborato il dott. Massimiliano d’Alessandro (assegnista di ricerca Junior presso il Dipartimento FISPPA dal 01/08/2013 al 31/07/2015).
Abstract del progetto di ricerca
Il progetto prevede l’edizione critica delle Quaestiones theologiae di Stefano Langton († 1228), uno dei teologi maggiormente rappresentativi dell’ambiente parigino nell’ultimo ventennio del XII secolo e nel primo decennio del XIII. Le Quaestiones rappresentano l’opera più interessante nell’insieme della produzione teologica dell’autore: dal punto di vista filosofico, infatti, esse presentano argomentazioni più ampie e dettagliate rispetto a quelle che possiamo trovare nelle altre opere teologiche di Langton. Ciascuna questione sarà edita sulla base dell’intera tradizione manoscritta e, quando non sarà possibile giungere ad un testo unico in base a tutti i testimoni, saranno presentate diverse versioni della stessa quaestio. Gli scritti, raccolti in cinque volumi, saranno pubblicati nella collana “Auctores Britannici Medii Aevi” sotto l’egida della British Academy.
Il programma di ricerca è caratterizzato da una consapevole scelta di integrazione interdisciplinare e collaborazione internazionale. Si propone infatti l’applicazione rigorosa di metodologie filologiche a testi che, per essere compresi (e quindi editi correttamente), richiedono una sicura competenza filosofica. Il gruppo di ricerca è pertanto composto da filologi specialisti nel campo delle edizioni critiche, ricercatori di riconosciuta competenza nell’ambito dei testi teologici del XII e XIII secolo e specialisti della logica e della semantica del periodo e delle loro applicazioni ai testi teologici, soprattutto nel campo della teologia trinitaria.
La collaborazione internazionale è assicurata tanto dall’interesse manifestato dalla British Academy, quanto dalla presenza, nel Gruppo di ricerca, del prof. Kemt Emery, Jr., il quale garantisce la più ampia collaborazione da parte del Medieval Institute della University of Notre Dame, che mette a disposizione i risultati delle ricerche portate avanti decenni or sono dall’équipe di Joseph N. Garvin.
Descrizione del progetto di ricerca
Stefano Langton († 1228) fu uno dei più significativi intellettuali attivi nell’ambiente parigino nell’ultimo ventennio del XII secolo e nel primo decennio del XIII. La sua opera, che s’inserisce nella corrente teologica dei cosiddetti “maestri della sacra pagina” raccolti attorno a Pietro Cantore († 1197) (B. Smalley) e che ha profondamente influenzato l’insegnamento teologico all’Università di Parigi al momento della sua creazione (1200), rappresenta un’originale continuazione del pensiero di Gilberto di Poitiers († 1154) e di Alano di Lilla († 1202). Il Langton, che conosce a fondo la letteratura teologica contemporanea e dei decenni precedenti, conduce nondimeno indagini indipendenti ed originali, proponendo per i temi teologici maggiormente dibattuti (la concezione della Trinità, la cristologia, lo statuto linguistico delle formule liturgiche, soprattutto quelle necessarie all’amministrazione dei sacramenti) nuove soluzioni che saranno in seguito recepite all’interno delle sintesi teologiche di maggiore successo, come la Summa aurea di Guglielmo di Auxerre († 1231) e le opere dei primi maestri francescani e domenicani, come il Commento alle Sentenze di Ugo di St.-Cher († 1263).
Accanto a numerosi lavori dedicati all’esegesi biblica e alla predicazione, le opere speculative del Langton sono a) un breve Commento alle Sentenze di Pier Lombardo, b) una Summa e c) le Quaestiones theologiae. Il Commento alle Sentenze del Langton è il primo scritto a cui si possa attribuire il carattere del vero e proprio commentario sulle Sentenze: esso, infatti, pur seguendo per l’esposizione il testo delle Sentenze, non si limita a fornire spiegazioni sul senso delle singole affermazioni del Lombardo, ma utilizza il genere letterario del commentario per esporre una propria visone teologica e filosofica personale, come faranno in seguito Bonaventura da Bagnoregio e Tommaso d’Aquino. Egli è inoltre l’autore di una breve Summa theologiae (parzialmente edita) dedicata a discutere i principali problemi di teologia trinitaria e in essa sono avanzate soluzioni basate soprattutto sullo sviluppo di una semantica teologica di tipo contestuale e analitico. In questo senso il Langton si inserisce a pieno titolo in quell’indirizzo di ricerca che gli storici usano designare come “Theologische Sprachlogik”.
Accanto a questi due brevi scritti (già editi in gran parte), le Quaestiones theologiae sono indubbiamente l’opera più ampia e interessante. In primo luogo, esse abbracciano numerosi problemi non trattati da Pietro Lombardo nelle sue Sentenze. In secondo luogo, dal punto di vista filosofico, esse presentano argomentazioni più ricche e dettagliate rispetto a quelle che possiamo trovare nel Commento langtoniano alle Sentenze o nella sua Summa. Infine, esse sono anche l’opera più diffusa (sono presenti in 12 manoscritti, contro l’unico testimone del Commento alle Sentenze e i quattro che trasmettono la Summa, in modo peraltro incompleto).
L’insieme dell’opera è costituito da più di duecento questioni, la grande maggioranza delle quali rimane del tutto inedita o è accessibile in pubblicazioni sparse realizzate sulla base di uno o pochi testimoni. Il carattere fortemente tecnico delle analisi semantiche che costituiscono il tratto saliente della teologia del Langton, tuttavia, fa sì che l’esigenza di stabilire un testo sicuro sia assolutamente pregiudiziale per uno studio fruttuoso del suo pensiero. L’avanzamento dei lavori preparatori rende oggi finalmente possibile realizzare l’edizione critica dell’intera opera. La tradizione manoscritta del testo è estremamente complessa, in quanto le Quaestiones furono diffuse in diverse collezioni contenenti un numero variabile di questioni. Alcune di queste collezioni hanno dato luogo ad una propria tradizione, e sono quindi conservate in diversi manoscritti, mentre altre sono rappresentate da un solo testimone. La prima difficoltà da superare in vista di un’edizione è quindi quella di stabilire un catalogo completo e un ordine di pubblicazione. Benché nessun manoscritto offra l’intera raccolta delle Quaestiones del Langton, e non sia quindi possibile conoscere esattamente quale fosse il piano dell’opera nelle intenzioni dell’autore, esiste tuttavia, nel ms. Cambridge, St. John’s College Library, C. 7 (57), un indice contemporaneo che raggruppa gran parte delle questioni secondo un piano sistematico suddiviso in quattro libri (come le Sententiae del Lombardo). Grazie a questo documento medievale è possibile ordinare tutte le Quaestiones suddividendole in due serie: le questioni i cui titoli sono compresi nell’Indice di Cambridge (173 questioni) e le “quaestiones extra indicem” (33 questioni). All’interno di questo piano, le singole questioni possono essere pubblicate nelle diverse versioni trasmesse, ordinate cronologicamente. Con questo progetto di ricerca giungono pertanto a compimento studi preparatori protrattisi per almeno ottant’anni, che hanno portato a risolvere i due problemi più complessi inerenti l’edizione delle Quaestiones: la recensione dell’intera tradizione manoscritta e la definizione di un piano complessivo per l’edizione. Per il loro specifico carattere, tali problemi hanno trovato una soluzione solo grazie all’utilizzo di metodologie informatiche che hanno permesso di prendere in considerazione una molteplicità di variabili (cf R. Quinto, Un Data-Base per le Quaestiones medievali: Il catalogo delle Quaestiones theologiae di Stefano Langton, «Studi Medievali», IIIa Serie, 34 (1993), pp. 815-822). L’edizione si presenta come un progetto di rilevanza internazionale: il Medieval Institute della Notre Dame University (Indiana, Usa) ha offerto la propria collaborazione mettendo a disposizione le trascrizioni di Joseph Garvin e Marthe Dulong conservate nei propri archivi mentre la British Academy si è dichiarata disponibile a pubblicare l’intera opera nella collana degli “Auctores Britannici Medii Aevi”.
ENGLISH VERSION
Abstract
The research project consists of a critical edition of the Quaestiones theologiae of Stephan Langton († 1228), who is among the most significant authors working in Paris during the last twenty years of 12th century and the first decade of 13th century (before becoming Archbishop of Canterbury). The Quaestiones are the author’s most interesting theological work: in fact, from a philosophical point of view, they contain more rich and exhaustive arguments than those we find in Langton’s Commentary and his Summa. Each question will be prepared on a basis of the entire manuscript tradition; what is more, in cases where it is impossible to obtain a unique text based on all the witnesses, more than one version of the same question will be presented. The texts will be grouped in five volumes and they will be published by the British Academy in the “Auctores Britannici Medii Aevi” series.
The research project intentionally rests upon interdisciplinary competence and international collaboration. The project requires, in fact, a scrupulous application of philological methodologies to a category of texts which necessitates a proven acquaintance with philosophy in order to be understood and, consequently, correctly edited. The research group is therefore composed of philologists, who are experts in critical editions, of scholars known for their familiarity with the theological texts of the 12th and 13th century and of specialists in logics and semantics of the period. The international character of the project is evident in the involvement in it of the British Academy; similarly, Prof. Kent Emery, who is present in the research group, guarantees an extensive collaboration of the Medieval Institute of the University of Notre Dame, giving access to the materials collected and to the transcriptions made by Joseph N. Garvin and his collaborators several decades ago.
Description
Stephan Langton († 1228) is among the most important authors who worked in Paris during the last twenty years of 12th century and the first decade of 13th century. His activity belongs to the theological current of the so-called “masters of sacra pagina”, inspired above all by Peter the Chanter († 1197) (B. Smalley), and represents an original continuation of the thought of Gilbert of Poitiers († 1154) and Alain of Lille († 1202). Langton’s teaching strongly influenced the first masters of the University of Paris. Our author was well acquainted with the theological literature of his time and with that of the preceding decades; nevertheless, he often openen independent and original paths of the research, as he proposed new solutions to the most frequently treated theological issues (the conception of the Trinity, Christology, the linguistic study of liturgical formulas – especially those necessary for the administration of the sacraments). The solutions proposed by Langton were to influence the most successful theological syntheses, like William of Auxerre’s († 1231) Summa aurea or the Sentences Commentary of Hugh of St.-Cher († 1263).
Among the speculative works of Langton we find: a) a brief Commentary on the Sentences of Peter Lombard, b) a Summa and c) the Quaestiones theologiae. Langton’s Commentary on the Sentences is the first work of this kind that can be properly called a ‘commentary’: in fact, although Langton follows the text of the Sentences, he does not only offer explanations concerning the sense of the Lombard’s single propositions, but he also uses the literary genre of the commentary in order to present his own theological and philosophical vision, just as Bonaventure and Thomas Aquinas were to do in the second half of XIII century. Langton is also the author of a short Summa theologiae (partially edited), which discusses the principal theological problems (the relation between the unique divine substance and the three persons, the “notions” that distinguish God the Father, the Son and the Holy Spirit, the union of the divine and human nature in Christ). The solutions proposed in Langton’s Summa are based principally on theological contextual and analytical semantics, which means that (i) the scientific value of singular theological assertions can be determined on the basis of the meaning of the terms contained in these assertions; (ii) the meaning of the terms depends on the context in which they are inserted; (iii) in each term we can distinguish different semantic components that determine together the meaning of the whole. In this sense Langton can be certainly classified as an author who belongs to the theological current called by the historians “Theologische Sprachlogik”.
In comparison with these two brief writings (which are already partially published), the Quaestiones theologiae are certainly the largest and the most interesting work. First of all, they include various problems that are not treated by Peter Lambrad in his Sentences. Moreover, from the philosophical point of view, they contain more rich and exhaustive argumentations than the ones we find in Langton’s Commentary and in his Summa. Finally, they are also the most popular of his works, as they are present in twelve manuscripts (only one manuscript contains the Sentences Commentary and only four transmit – in an incomplete manner – the Summa).
The whole of the work is composed of more than two hundred questions; most of them remain completely unedited or are published in different journals and books on the basis of one or a few manuscripts. However, the principal feature of Langton’s theology – that is to say the deeply technical semantic excursions – determines the fact that a fruitful analysis of Langton’s thought is impossible without a good textual basis. The advanced stage of the preliminary works finally gives us a possibility of accomplishing a critical edition of the entire collection. The manuscript tradition of the text, which today is very well known, is extremely complex, as the Quaestiones were transmitted in different collections containing a varying number of questions. Some of these collections became a source of their own tradition and, therefore, they can be found in various manuscripts; others exist in just one codex. In order to prepare an edition it is, therefore, necessary to establish a complete catalogue and an order in which the questions will be published. None of the manuscripts contains the entire collection of Langton’s questions, therefore it is impossible to determine what was exactly the author’s plan for the work; however, the ms. Cambridge, St. John’s College Library, C. 7 (57) contains a contemporaneous index of questions. The index systematically divides the majority of questions into four books that roughly correspond to the plan of Lombard’s Sentences. Thanks to this medieval document it is possible to organize all the questions in two series: the questions present in the Cambridge index (173 questions) and the “quaestiones extra indicem” (33 questions). Inside this plan, the single questions can be published according to different existing versions (in chronological order). This research project concludes the preliminary studies, which lasted at least eighty years, and which have allowed us to solve two main editorial problems: the description of the entire manuscript tradition and the definition of the order in which the edition will be presented. Because of their specific character, these problems would not have been resolved without help of computerised analysis, which permitted the simultaneous consideration of numerous variants (cf R. Quinto, Un Data-Base per le Quaestiones medievali: Il catalogo delle Quaestiones theologiae di Stefano Langton, «Studi Medievali», IIIa Serie, 34 (1993), pp. 815-822). After long preparatory operations, the edition appears as the accomplishment of an important international project, as the British Academy is ready to publish the entire work in the “Auctores Britannici Medii Aevi” series.