Riflessione estetica e questione aletica nel Medioevo: il carattere finzionale dell’immagine e il tema della «visio»

Venerdì 14 aprile 2023 alle ore 11.00, nella Sala Seminari del Palazzo del Capitanio, si terrà un incontro collegato al Seminario di Filosofia Medievale 2023.

L’incontro, intitolato “Riflessione estetica e questione aletica nel Medioevo: il carattere finzionale dell’immagine e il tema della visio“, sarà introdotto dal prof. Francesco Paparella (Liceo Ginnasio Statale Antonio Canova, Treviso).

Abstract:

La finalità dell’intervento è la ricostruzione di alcune dottrine elaborate nell’epoca di mezzo intorno alla natura delle immagini, intese come segni iconici, ovvero rappresentazioni mimetiche che riproducono corpi e oggetti fisici.

Particolare attenzione in questo percorso di studio è dedicata al tema della fictio e del fictum, ovvero a ciò che possiede i caratteri del finzionale o del non reale, con l’intento, nella raccolta e studio dei luoghi testuali più pertinenti nonché interessanti, di restituire la complessità semantica del termine.

La centralità della categoria in questione è motivata dall’importanza che nella riflessione sulle immagini nel mondo medievale ha il tema aletico, ovvero la questione della maggiore o minore capacità delle raffigurazioni artistico-mimetiche di dire il vero o di dire con verità gli oggetti della propria riproduzione (Vasiliu 2005 e Boulnois 2008).

Funzionale a questa indagine è il preliminare studio di alcune teorie relative ai meccanismi del sapere carnale, in generale, e della visione, in particolare, nell’epoca di mezzo: le peculiarità gnoseologiche e la qualità cognitiva degli strumenti conoscitivi essenziali per la fruizione delle immagini ne condizionano, infatti, il valore aletico.

Particolare importanza riveste in tale ricostruzione, condotta sulla falsariga della tradizionale contrapposizione tra le teorie della conoscenza francescana e domenicana con il differente ruolo attribuito tanto alla sensibilità quanto al dato particolare nel processo di approssimazione al vero, la dottrina della visio nel mondo carolingio, questione a lungo poco analizzata soprattutto in relazione alla teoria medievale delle immagini.

L’esito di questo percorso è l’individuazione di due differenti linee dottrinali: una prima che, pur con differenze anche significative al suo interno, non attribuisce un particolare valore conoscitivo alle immagini e una seconda per cui il segno iconico è parte di un percorso di disvelamento del vero nonché del divino, ma solo in ragione di un peculiare sistema metafisico (una gerarchia di ipostasi tra loro connesse) e della capacità teofanica che quel sistema garantisce alle singole realtà concrete. Si giunge così a toccare il tema del simbolo.

Riferimenti bibliografici:

  1. Boulnois, Au-delà de l’image. Une archéologie du visuel au Moyen Age (Ve-XVIe siècle), Paris, Seuil, 2008.
  2. Paparella, Imago e verbum. Filosofia dell’immagine nell’alto Medioevo, Milano, Mimesis, 2011.
  3. Spinosa, Vista, «spiritus» e immaginazione intermediari tra l’anima e il corpo nel platonismo medievale dei secoli XII e XIII, in C. Casagrande, S. Vecchio (cur.), Anima e corpo nella cultura medievale, Millennio Medievale 15, SISMEL-Edizioni Il Galluzzo, 1999, pp. 207-230.
  4. Visione sensibile e intellettuale. Convergenze gnoseologiche e linguistiche nella semantica della visione medievale, in «Micrologus» V, I (1997), La visione e lo sguardo nel Medioevo, pp. 119-134.
  5. Vasiliu, Entre muses et logos: invention de l’allégorie et naissance de l’icône (Sophistes et Pères à la fin de l’Antiquité), in G. Dahan, R. Goulet (cur.), Allégorie des Poètes, Allégorie des Philosophes. Études sur la poétique et l’herméneutique de l’allégorie de l’Antiquité à la Réforme. Table ronde internationale de l’Institut des traditions textuelles (Fédération de recherche 33 du C.N.R.S.), Paris, Vrin, 2005.

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